TatticaPressing e pressione, collettiva o individuale?

26 Giugno 2022by MrCosentino0

Durante un corso da allenatore, il professore del Settore Tecnico di Coverciano ci chiese: “Chi mi dice la differenza tra Pressing e Pressione?”. Io certo della materia che avevo più volte studiato su vari canali risposi sicuro “Il pressing è un azione collettiva che viene innescata dall’azione individuale della pressione”. “SBAGLIATO!” Fu la gelida risposta. Forse più per punire la mia “spavalderia” che per effettiva ragione, perché la mia affermazione non era errata, ma incompleta.

Facciamo un po’ di chiarezza.

“La pressione è un azione individuale che necessita prima di una formazione specifica del giocatore sul proprio modo di muovere il corpo (soprattutto i piedi) e, in seguito, di scelte da effettuare come comportamento individuale. Lo sviluppo di questa prima fase permette di far crescere in maniera direttamente proporzionale le altre situazioni della fase difensiva: il pressing, il fuorigioco, i raddoppi di marcatura e l’elastico difensivo.

Il pressing, per definizione, è un azione collettiva e coordinata atta a togliere spazio e tempo al possessore di palla e non concedere ai compagni vicini di riceverla. L’obiettivo di questa azione è far sì che l’avversario abbia tempi bassi di giocata e debba forzare le situazioni affinché commetta errori. La conquista della palla non viene direttamente dal giocatore che pressa, ma dai compagni di reparto che l’accompagnano.” 

Cosi scrisse Giovanni Di Guida nel capitolo 13 “Gli sviluppi tattici – Fase di non possesso palla” del volume La didattica del Giuoco del Calcio – Tecnica e Tattica secondo la scuola di Coverciano, nel presentare l’argomento.

Quindi se è vero che la pressione è un azione individuale e il pressing un azione collettiva, è importante sottolineare che la pressione non scatena sempre il pressing ma è propedeutica per molte situazioni in fase di non possesso. E’ un po’ come la tecnica di base del calciare, non sempre si usa questa abilità individuale per calciare in porta, ma anche per trasmettere il pallone, per effettuare traversoni, rinvii ecc…

Possiamo quindi affermare che la pressione è un azione di corsa che ha come obiettivo quello di togliere tempo e spazio all’avversario. Partendo da questo principio, possiamo parlare di pressione collettiva? Certo che si! Pensiamo ad una squadra che in non possesso muove i propri giocatori, in modo coordinato, con delle corse che hanno come obiettivo l’occupazione di spazi atti a coprire le linee di passaggio.

Semplificando potremmo dire che, tramite il pressing collettivo cercheremo il recupero del pallone attraverso il contrasto, mentre per mezzo della pressione collettiva attraverso l’intercetto.

Allenare la Pressione si può, si deve; ma occorre farlo partendo dal principio. Corse, arresti, cambi di direzione e appoggi, allenati con una progressione che dall’analitico arriva in situazione. Quando i nostri calciatori avranno acquisito le competenze di base del movimento, si potranno utilizzare giochi con o senza palla che prevedono l’occupazione degli spazi per lavorare sull’aspetto tattico della pressione collettiva. Ad esempio io utilizzo spesso un possesso palla a tre squadre 6vs6vs6 in tre zone (Fig 1).

Fig 1
Dopo 5 passaggi nella propria zona i Rossi devono trasmettere palla ai Blu per conquistare 1pt. I Gialli difendenti, sono dislocati in tre nella zona dei Rossi e in tre nel corridoio tra le due zone. Se i Gialli intercettano palla la giocano sui Blu e rubano la zona dei Rossi che diventano i difendenti. Se i Rossi riescono a trasmettere palla ai Blu, i tre Gialli del corridoio entrano nella zona dei Blu e gli altri tre occupano il corridoio. Prosegue il gioco con i Blu che devono eseguire i 5 passaggi.  

Allenare il Pressing invece è un po’ più complesso perché le varianti in gioco sono molte di più. Chi innesca il pressing? quando innescare il pressing? Dove, in quale zona di campo, fare il pressing? ecc… Per lavorare su tutto questo l’allenatore può, per esempio, sfruttare le partite a tema; assegnando il compito di far partire l’azione di pressing all’attaccante in condizioni codificate: il difendente sbaglia il controllo;  riceve con il corpo rivolto alla sua porta; riceve vicino alla linea laterale. Il tema della partita potrebbe essere “guadagna un rigore la squadra che segna il goal dopo aver recuperato palla nella metà campo avversaria”. (Fig 2)

Fig 2

Di mezzi per raggiungere l’obiettivo di una squadra che padroneggi Pressing e Pressione, ce ne sono molteplici e ciascun allenatore utilizza i propri. La cosa importante, dal mio punto di vista, è che l’argomento sia chiaro al mister (ma questo lo diamo per scontato), ma anche ai calciatori che spesso confondono i termini, un po’ come succede troppo spesso tra sostegno e appoggio.

Ps: “Sono un allenatore di calcio dilettante, tutto ciò che scrivo ha origine dai miei studi, dalle mie letture, dalle mie esperienze di campo e soprattutto dal mio personale pensiero critico che è chiaramente opinabile. Non scrivo verità, perché forse di verità nel calcio non ce ne sono, ma il mio punto di vista. Mi scuso se i miei testi contengono errori e grazie a chi volesse evidenziarli.” Vitaliano

MrCosentino

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