TatticaPressione: Ultra offensiva, alta o difesa di posizione.

24 Febbraio 2023by MrCosentino0

In questo articolo parlerò della fase di non possesso palla. Vorrei analizzare tre diverse modalità di pressione che cerco di inserire nel bagaglio tattico delle mie squadre: la pressione ultra offensiva, la pressione alta e la difesa di posizione.

Sono convinto che una squadra tatticamente matura non possa prescindere dal poter cambiare atteggiamento tattico nel corso della gara. Ho parlato, non a caso, di atteggiamento, perché credo che il tema di questo post sia molto legato all’impostazione mentale che i nostri calciatori decidono di adottare. Fare una pressione ultra offensiva, con poca convinzione o in momenti di gara dove i nostri avversari hanno un predominio del possesso convincente e sicuro, oltre ad essere inutile e certamente dannoso. O ancora difendere di posizione contro una squadra tecnicamente insicura consentendo loro di portare con facilità il pallone nella nostra metà campo, potrebbe rivelarsi un arma a doppio taglio. Se è vero che ci apriremmo il campo alle ripartenze, è altrettanto vero che il pallone si avvicinerebbe pericolosamente alla nostra porta. Di principio penso che il pallone stia meglio nella metà campo avversaria.

Pressione ultra offensiva. Per semplificare partiremo analizzando la rimessa dal fondo, ipotizzando che i nostri avversari optino per una uscita in costruzione. Il sistema di gioco che maggiormente ho utilizzato la stagione passata è stato l’ 1-4-3-3. La richiesta è stata di posizionare la Punta centrale al limite dell’area con il compito della prima aggressione e della chiusura del passaggio al centrale opposto. I due attaccanti esterni lavoravano negli half spaces all’altezza del terzino di parte con il compito di chiudere la linea di passaggio sulle mezze ali. La linea a quattro dei costruttori avversari doveva essere gestita dai tre miei attaccanti con l’obiettivo di isolare sempre il terzino opposto al giro palla. Se gli avversari proponevano tre centrocampisti, dovevano essere presi a uomo dai miei tre centrocampisti. Se il centrocampo era composto da due o quattro elementi si staccava una mezz’ala nel primo caso o si aggiungeva un terzino nel secondo. La linea difensiva gestiva in superiorità numerica +1 gli attaccanti (Fig 1). Se la pressione veniva fatta con i tempi giusti si riusciva nell’obiettivo di indirizzare il passaggio sul terzino. A quel punto si attivava il pressing collettivo e feroce con la punta esterna che usciva forte sulla palla e con sostegno e appoggio chiusi rispettivamente da Punta e Terzino.

Fig 1

 

Questo era il principio di base, poi dovevano essere gestite molteplici varianti, ad esempio se il primo possesso era gestito dal portiere; oppure se i due centrali riuscivano a trovare la linea di passaggio ecc…

Pressione Alta. Il principio di base era lo stesso dell’ultra offensiva, cioè isolare il terzino opposto al giro-palla, ma arretrando le linee di una ventina di metri. I centrali avversari riuscivano ad uscire dall’area in conduzione. Superata la linea iniziava la pressione del centrale con l’obiettivo di indirizzare sul terzino lasciato strategicamente libero di ricevere. Questo atteggiamento prevedeva un dispendio energetico inferiore e una copertura degli spazi più sicura (Fig 2). Soprattutto in questo caso, le scalate diventano fondamentali, in quanto, concedendo più spazio e tempo, i nostri avversari possono trovare più facilmente il compagno libero, di conseguenza l’uomo fuori posizione.

Fig 2

 

Difesa di Posizione. Di pari importanza rispetto gli atteggiamenti già descritti, difendere di posizione, ha il pregio, se eseguita con le giuste distanze, di dare la sensazione al portatore di palla di non avere spazi liberi per la giocata in avanti. lo si invita sempre a giocare sul sostegno. Nella mia ultima esperienza ho adottato due diverse modalità di difesa a seconda della linea difensiva avversaria. Contro squadre che in campo si disponevano con una linea a 4 giocatori rispondevo con tre linee 4-5-1 (Fig 3). Mentre se la linea difensiva era formata da 3 giocatori, la mia difesa di posizione prevedeva un 4-4-2 o 5-3-2. Poi chiaramente le linee dovevano interagire tra loro assorbendo i vari inserimenti degli avversari. Un’altra variante importante era la disposizione degli attaccanti avversari che invertiva il nr di giocatori nelle prime due linee ( 5-4-1 nel caso di due punte e due ali ).

Fig 3

Per concludere quest’analisi vorrei sottolineare come la difesa di posizione porta in dote i principi della difesa a zona dove il pallone è la variante principale e si adotta il classico “Marco spazio, il mio diretto avversario riceve palla allora Marco uomo, passa palla, Marco spazio”. Gli altri due atteggiamenti se pur nel macro contesto della zona, hanno come riferimento principale, oltre al pallone, anche l’uomo.

Sono pienamente convinto che questa materia non può essere schematizzata con precisione e in tutte le infinite varianti che il gioco propone, anche nel programmare le attività occorre mettere in conto la complessità del gioco. Sono i calciatori che devono acquisire la competenza più importante di tutte e risolvere le situazioni partendo da un recinto tattico a maglie larghe. Mi riferisco alla comprensione del senso del gioco.

MrCosentino

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